Aleksander Romanovic Lurija (Kazan 1902 - Mosca 1977) si laureò in scienze sociali all’Università di Kazan nel 1921. Dal 1923 cominciò a lavorare all’Istituto di Psicologia di Mosca, dove assieme a Vygotskij e Leontjev formò il gruppo principale della Scuola storico-culturale. Lurija, che aveva fondato a Kazan una sezione della Società psicoanalitica, di dedicò in un primo tempo allo studio della psicoanalisi. Le prime ricerche sperimentali introdussero i metodi oggettivi nell’indagine dei processi emotivi e dinamici - 1932. Successivamente si occupò dello sviluppo dei processi cognitivi in varie opere pubblicate negli anni ’30. Rimase inedita, fino ad anni recenti - 1974 - la trattazione relativa ai risultati delle due spedizioni nell’Uzbekistan per lo studio transculturale dei processi cognitivi. Nel 1936 si laureò in medicina all’Università di Mosca e iniziò le ricerche sugli effetti delle lesioni cerebrali, continuate durante l’incarico di primario nell’Ospedale neurochirurgico degli Urali durante la 2° guerra mondiale. Finita la guerra riprese a lavorare all’Istituto di neurochirurgia di Mosca - lavoro sulla scrittura del 1950 - con le parentesi degli anni 1953-1959 quando venne allontanato, durante il predominio della Scuola Pavloniana e destinato all’Istituto di difettologia di Mosca dove svolse ricerche sui bambini con ritardo mentale - 1956, 1959, 1960. Ritornato a lavorare all’Istituto di neurochirurgia - diresse il Laboratorio di neuropsicologia - condusse numerose ricerche sulle funzioni psichiche in pazienti cerebrolesi, in particolare sulla memoria e sul linguaggio. La sua teoria delle funzioni cerebrali fu esposta in forma sistematica nelle monografie del 1962 e 1973. Muovendo dall’ osservazione di pazienti afasici, parkinsoniani e affetti da altri disturbi delle funzioni superiori - linguaggio, memoria - nonché dallo studio di soldati cerebrolesi, Lurija formulò - contro la tradizionale teoria della localizzazione rigida delle funzioni che sosteneva una sorta di meccanica corrispondenza tra aree cerebrali specifiche e singole funzioni - l’ipotesi secondo cui le funzioni cerebrali superiori sono da concepire in realtà come sistemi funzionali che investono varie aree cerebrali interconnesse tra loro. Su queste basi Lurija operò una profonda revisione del concetto di sintomo : uno specifico disturbo non può essere considerato il sintomo di un danno ad una determinata zona corticale, ma riflette una disfunzione dell’area cerebrale integrata. All’analisi del sintomo Lurija sostituì l’analisi della sindrome ed elaborò un complesso metodo sperimentale per attribuire un sintomo neurologico a un determinato sistema funzionale e per ricondurre un particolare disturbo del sistema funzionale a un’area cerebrale determinata. Secondo Lurija i vari sistemi funzionali risultano organizzati nell’architettura cerebrale in tre supersistemi o unità funzionali: 1) quella che regola il ciclo sonno-veglia, il tono del comportamento e le emozioni, connessa alla formazione reticolare e alle strutture sottocorticali 2) l’unità per la percezione, l’analisi e la memorizzazione delle informazioni, connessa alle aree temporali, occipitali e parietali dell’ corteccia cerebrale, 3) l’unità preposta alla regolazione e al controllo dell’azione, connessa alle aree motorie, premotorie, prefrontali. Sulla scia di Vygotskij, Lurija sostenne che i sistemi funzionali non sono espressione di una organizzazione geneticamente prederminata, ma si sviluppano nell’ontogenesi sotto la pressione dell’ambiente e hanno natura storica, in quanto realizzati in un determinato momento della storia umana. Attribuì inoltre al linguaggio una funzione regolatrice nei confronti sia della vita psichica sia del comportamento: di qui le vaste ripercussioni sulla attività psichica generale derivanti dalla perdita del linguaggio. All’esperienza clinica di Lurija, che esaminò centinaia di pazienti cerebrolesi, si devono la messa a punto di una tecnica diagnostica per misurare la tensione emotiva - 1932 -, la descrizione delle componenti psicologiche dei processi grafici, la discussione di casi di disgrazia, lo studio dei processi di ristrutturazione che intervengono dopo un danno cerebrale e la sperimentazione di strumenti terapeutici per il ripristino delle funzioni cerebrali danneggiate da lesioni. Lurjia contrappose il metodo clinico, in cui si approfondisce il singolo caso e di cui dette esemplificazioni magistrali nei casi di un mnemomista - caso Sherenshevski, dotato di una memoria straordinario, tanto da diventare ingombrante: le parole si traducono in immagini, che si dispongono in una specie di teatrino mentale - e di un afasico - 1971 - al metodo statistico in neuropsicologia, teso alla determinazione di caratteristiche comuni a pazienti cerebrolesi con lesioni simili più alla specificazione delle caratteristiche individuali. Dalle prove usate la Lurjia per lo studio dei disturbi psichici in pazienti cerebrolesi è stata sviluppata da Ciarle J. Golden la Lurjia-Nebraska Neuro-psicological, una batteria di test che ha suscitato un largo dibattito tra i neuropsicologi. |
OPERE -- Neuropsicologia del linguaggio grafico [1951], Messaggero, Padova, 1984 -- Linguaggio e comportamento [1959], Editori Riuniti, Roma, 1971 -- Il bambino ritardato mentale [1960], Zanichelli, Bologna, 1978 -- Le funzioni corticali superiori dell'uomo [1962], Giunti-Barbera, Firenze, 1967 -- Viaggio nella mente di un uomo che non dimentica nulla [1965], Armando, Roma, 1979 -- Una memoria prodigiosa. Viaggio tra i misteri del cervello umano [1968], Mondadori, Milano, 2002 Resoconto di uno straordinario caso clinico, studiato da Lurija, di un uomo con una memoria sconfinata, capace di ricordare ogni cosa, perfino interminabili sequenze di numeri o lettere senza senso, e ripeterle puntualmente anche a distanza di anni. -- Linguaggio e comportamento, Editori Riuniti, Roma 1971 -- Il bambino ritardato mentale, Zanichelli Bologna 1978 -- Linguaggio e sviluppo dei processi mentali nel bambino, Giunti-Barbera, Firenze, 1975 -- Neuropsicologia e neurolinguistica, Editori Riuniti, Roma, 1974 -- Un mondo perduto e ritrovato [1971], Editori Riuniti. Roma 1971 -- Come lavora il cervello. Introduzione alla neuropsicologia [1973], Editori Riuniti, Roma, 1977 -- Storia sociale dei processi cognitivi [1974], Giunti-Barbera, Firenze, 1976 -- Neuropsicologia della memoria. Disturbi nelle lesioni cerebrali localizzate [1974], Armando, Roma, 1981 -- Corso di psicologia generale [1975], Editori Riuniti, Roma, 1985 -- Problemi fondamentali di neurolinguistica [1975], Armando, Roma, 1978 -- Uno sguardo sul passato [1976], Giunti-Barbera, Firenze 1983 -- Un piccolo libro una grande memoria, Editori Riuniti, Roma, 1991 -- Autobiografia. Il farsi della mente, Armando, Roma, 1987 |
BIBLIOGRAFIA ITALIANA Luciano Mecacci, Cervello e storia, Editori Riuniti, Roma, 1977 Ampia trattazione su alcuni aspetti dell'opera di Lurija. (Contributo On-line) |
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